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    Kurt Perschke, RedBall Project

    Kurt Perschke, un artista e giramondo originario di Chicago, è divenuto noto grazie al suo progetto RedBall. Dal 2001 porta in giro per il mondo una gigantesca palla di PVC di colore rosso acceso, soffermandosi per un’intera giornata in luoghi selezionati.

    Da St. Luois a Barcellona, da Sydney ad Abu Dhabi, la palla rossa ha già fatto tappa in più di 26 città selezionate, ognuna delle quali diventa per un giorno il suo personale palcoscenico. Fermandosi in luoghi assolutamente inaspettati, ne mette in rilievo le particolarità architettoniche. Schiacciata nel vano di un edificio o tra due tiranti di un ponte, la RedBall attira tutti gli sguardi. Anche solo le sue dimensioni sono impressionanti, il diametro è infatti di ben 4,6 m, e modificano radicalmente l’aspetto del luogo in cui viene collocata.

    Kurt Perschke ha scelto consapevolmente, fin dal primo abbozzo, di dare alla sua palla una colorazione rossa che non passa certo inosservata. Questo perché le persone reagiscono al colore in modo inconscio ed istintivo, indipendentemente da nazionalità, lingua parlata o condizionamenti culturali. E il rosso rappresenta, come nessun’altra tonalità cromatica, l’energia, l’amore e la giocosità.

    La RedBall è il motivo centrale delle installazioni, ma è l’arte stessa a svilupparsi nell’interazione con il pubblico. Le reazioni che suscita, così come la creatività e la comunicazione per cui rappresenta la scintilla, costituiscono gli aspetti di maggiore importanza del progetto per l’artista, il quale rompe consapevolmente con la tradizione delle sculture negli spazi pubblici, che generalmente hanno il carattere di monumenti, attirando l’attenzione a sé senza tuttavia essere aggressivo né provocante e invitando tutti a toccare l’opera e a partecipare.

    Anche il materiale prescelto dall’artista è di grande importanza, poiché la RedBall viene esposta a diversi ambienti climatici e deve entrare direttamente a contatto con asfalto, pietre, vetro o cemento – senza dimenticare gli esseri umani. Finora, la pellicola in PVC ha superato senza problemi tutti i test: è stata fatta rotolare sulle dune di sabbia del deserto arabico ed è stata congelata sul terreno a Fargo. Si tratta sempre dello stesso materiale, da 18 anni sempre in pista.

    Non vediamo l’ora di poter ammirare le prossime tappe!